Dr. Vincenzo Filippi

Psicologo Psicoterapeuta

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Disturbo Bipolare e ciclotimia

Il disturbo bipolare (o depressione bipolare o bipolarismo), pur non essendo particolarmente frequente, costituisce un problema serio e invalidante. Esso merita attenzione clinica e i soggetti che ne soffrono sono spesso inconsapevoli. Chi ne è affetto tende ad alternare fasi depressive seguite da fasi ipomaniacali o maniacali (bipolarismo). In genere le fasi depressive della depressione bipolare tendono a durare più a lungo di quelle maniacali o ipomaniacali. Di solito durano da qualche settimana a qualche mese, mentre le fasi maniacali o ipomaniacali durano una-due settimane. A volte, nel disturbo bipolare, la transizione da una fase all’altra è rapida e immediata. Altre volte, invece, è intervallata da un periodo di umore normale (eutimico). Talvolta il passaggio di fase nel bipolarismo è lento e subdolo, mentre altre volte può essere brusco e improvviso.

La fase depressiva- Le fasi depressive nel disturbo bipolare (o depressione bipolare) si caratterizzano per un umore molto basso, una sensazione che niente sia più in grado di dare piacere e una generale tristezza per la maggior parte del giorno. In linea di massima, le fasi depressive non si differenziano dagli episodi depressivi della depressione maggiore unipolare. Durante queste fasi del bipolarismo, quindi, il sonno e l’appetito possono risultare facilmente alterati; la capacità di concentrazione e la memoria possono essere molto minori. A volte, sempre durante le fasi depressive, le persone affette dal disturbo bipolare pensano ricorrentemente al suicidio.

La fase maniacale - Le fasi maniacali nel bipolarismo, in alcuni casi, vengono generalmente descritte come l’esatto contrario di quelle depressive. Ovvero, caratterizzate da un umore alquanto elevato, dalla sensazione di onnipotenza e da un eccessivo ottimismo. In queste fasi, i pensieri si succedono molto rapidamente nella mente del paziente affetto da depressione bipolare o disturbo bipolare al punto da diventare così veloci che risulta difficile seguirli. Il comportamento può essere iperattivo, caotico, fino al punto di rendere il paziente inconcludente. L’energia del paziente bipolare in fase maniacale (o ipomaniacale) è talmente tanta che spesso il soggetto non sente la necessità di mangiare o di dormire. Ritiene di poter fare qualsiasi cosa, al punto da mettere in atto comportamenti impulsivi, come spese eccessive o azioni pericolose, perdendo la capacità di valutare correttamente le loro conseguenze. Son frequenti veri e propri disturbi del controllo degli impulsi (dipendenza da gioco d’azzardo, shopping compulsivo, ecc.).

La fase disforica- In molti casi, tuttavia, la fase (ipo)maniacale del disturbo bipolare (bipolarismo) non si caratterizza per un eccesso di euforia e di grandiosità. Si evidenzia invece un umore disforico, caratterizzato primariamente da un senso costante di rabbiosità e ingiustizia subita. Questo si traduce in irritabilità e intolleranza e, spesso, in aggressività espressa, sempre senza valutare correttamente le conseguenze dei propri comportamenti. I disturbi bipolari comprendono il Disturbo Bipolare di I tipo, il Disturbo Bipolare di II tipo, il Disturbo Ciclotimico e il cosiddetto Disturbo Bipolare Non Altrimenti Specificato, categoria diagnostica che raccoglie tutti quei soggetti con sintomi insufficienti per porre la diagnosi di uno dei disturbi sopra citati.

La ciclotimia (o disturbo ciclotimico) rientra nel gruppo dei disturbi bipolari. E’ caratterizzato dall’alternarsi di periodi ipomaniacali e periodi di lieve depressione. Durante i periodi ipomaniacali la persona presenta un umore euforico, ottimismo eccessivo, sensazione che tutto sia possibile. I pensieri si succedono rapidamente, la persona si sente piena di energia e aumenta l’attività, che può diventare disorganizzata e inconcludente. In alcuni casi l’episodio ipomaniacale è caratterizzato non da umore euforico, ma disforico, cioè caratterizzato da irritabilità, intolleranza, rabbiosità. Nella ciclotimia, questi periodi sono intervallati da periodi di calo dell’umore che non rappresentano un vero e proprio episodio depressivo ma in cui la persona sente una perdita di interesse o piacere per le proprie attività, si sente triste e affaticabile, viene meno la capacità di concentrazione e possono essere presenti sentimenti di svalutazione e colpa. Nella ciclotimia raramente vi è assenza di sintomi dell’uno o dell’altro tipo e le persone che ne soffrono devono affrontare quotidianamente problemi derivanti dalla loro imprevedibile oscillazione dell’umore e della conseguente difficoltà ad elaborare piani.